I roditori, al di fuori dei periodi di migrazione, vivono su un territorio ben definito, noto anche con il termine di "territorio biologico" o "biotopo". Questo territorio presenta una superficie variabile la cui estensione è in funzione della specie che lo frequenta: per il surmolotto, ad esempio, la superficie del biotopo è condizionata dalla topografia del luogo nel quale la specie si stabilisce e può essere di qualche centinaio di metri quadrati. Per il topo campagnolo può raggiungere anche un migliaio di mq. Per il Mus Musculus il territorio è rappresentato dalla estensione della superficie che il maschio è in grado di difendere vittoriosamente. In linea di massima la vastità del biotopo è relativamente contenuta, poiché la dinamica stessa dei roditori è limitata nello spazio per l'esigenza di doversi cibare ad intervalli molto brevi data la particolare costituzione anatomo-funzionale dei loro denti, che sono affilatissimi ed in continuo sviluppo. Inoltre, pur con la tendenza a nutrirsi su tutta l'estensione del territorio, i muridi consumano il pasto soprattutto in determinati luoghi, che non sono necessariamente prossimi al nido e che non sempre sono gli stessi ogni notte. Poiché il biotopo è di solito delimitato dalle esigenze alimentari e dalla necessità di poter rientrare rapidamente nella tana per proteggere la nidiata in caso di pericolo, i roditori stessi stabiliscono le vie principali di accesso, mentre gli odori, in particolare quelli delle urine, delle feci e delle secrezioni delle ghiandole perineali costituiscono veri e propri "tracciati" di cui fanno uso per riconoscere i camminamenti. E' noto che i ratti seguono sempre gli stessi percorsi i quali sono facilmente riconducibili da un occhio esperto. Il cammino praticato dai roditori è spesso liscio, scuro, cosparso di deiezioni. Questa pista sarà tanto più scura quanto più la colonia è numerosa e quanto più lungo è il periodo di insediamento. Il solco sinuoso, lasciato dalla coda soprattutto quando l'individuo è anziano, è considerato caratteristico. Le impronte di dimensioni diverse indicano l'esistenza di una popolazione composta da individui di età mista. Quando i roditori si muovono su una superficie mobile (farine, sabbia fine, sementi ammassate, ecc.) lasciano impronte più o meno visibili: nei casi più favorevoli si riconoscono perfettamente le impronte delle cinque dita delle zampe posteriori. Queste tracce segnaletiche, assieme ad altri accorgimenti messi in atto (per esempio esche colorate che consentono alle feci di essere a loro volta colorate), permettono di conoscere gli spostamenti dei roditori e di definire i confini del biotopo. Altrettanto importante per gli scopi della programmazione di una derattizzazione è la valutazione dell'entità della popolazione dei roditori presenti in un determinato territorio biologico. I ratti e i topi inoltre sono molto prolifici, la gestazione dura 3 settimane e le femmine, dopo 45 giorni dalla nascita, sono già pronte a concepire.