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#calabroni#vespe

Disinfestazioni di calabroni e vespe

Contrariamente a quanto molti credono, le regine delle vespe, non muoiono durante l’inverno come invece succede alle operaie,ma restano nel nido già fecondate, pronte quindi a deporre le uova in prima vera che successivamente si schiudono dando origine alle larve che formeranno, dopo circa un mese la nuova colonia di operaie che accrescerà il nido per tutta l’estate. I nidi possono essere dappertutto, nella terra come sotto i coppi del tetto, sugli alberi, come nei muri o nei cassonetti. Un nido può contenere diverse migliaia di abitanti e normalmente si nota per il gran via vai delle operaie sempre alla ricerca di sostanze zuccherine o proteiche. Il pungiglione delle femmine è nascosto in fondo all’addome ed è particolarmente doloroso se non pericoloso per chi dovesse soffrire di qualche allergia. Particolare attenzione poi a questi insetti perché quando pungono emettono un feromone che allarma e richiama le altre. I calabroni sono delle vespe più grandi e quindi più pericolosi, costruiscono dei grossi nidi nei posti più disparati compresi i camini che ostruiscono completamente impedendo la fuoriuscita di fumi e gas di scarico da camini e canne fumarie. Anche le loro regine non muoiono nel periodo invernale, ma già fecondate quando si risvegliano, depongono le uova nelle cellette dando così origine ad una nuova colonia. Per impedire che altre colonie diano origine a nuove infestazioni, i nidi, se possibile, saranno sempre rimossi.


#processionarie

Disinfestazione contro le processionarie

La processionaria compare in primavera e può causare seri problemi dovuti alle sue setole urticanti che possono produrre gravi dermatiti, prurito, risposte allergiche, danni agli occhi e alle vie respiratorie. I bruchi di questa farfalla notturna, escono dai loro “nidi” sericei bianchi, più grandi di una pigna. Che sono ben visibili sui rami alti dei pini e scendono in fila indiana lungo il tronco, raggiungendo il terreno in cerca di un luogo adatto per la metamorfosi in farfalla. La lotta contro la processionaria del pino si effettua prima di tutto con il vecchio metodo dell’asportazione dei nidi sericei durante l’inverno, o con la loro perforazione e irrorazione interna con insetticidi, mediante speciali canne a spruzzo, mentre in primavera con una disinfestazion e preventiva dell’albero con un prodotto biologico, (prima che fuoriescano dai nidi), o, nel caso le processionarie siano già fuoriuscite dai nidi, una disinfestazione di tutto il terreno, del perimetro e del verde circostante, prima che completino la metamorfosi, sfarfallino, si accoppino, e depositino le uova. L’intervento dovrà essere ripetuto non appena il problema si ripresenta. Il prodotto utilizzato per la disinfestazione preventiva, Bacillus thuringiensis, è un batterio sporulante, gram positivo, appartenente alla famiglia delle Bacillacee. L’azione tossica nei confronti della larva è dovuta alle tossine emesse dalle spore del bacillo, che attaccano il mesointestino e il sistema nervoso, provocando la paralisi dei mezzi boccali e costringendo l’insetto a interrompere la nutrizione. La diversa sensibilità delle varie specie è correlata con il pH presente nell’apparato digerente. Il prodotto utilizzato per la disinfestazione nel caso le processionarie siano già fuori dai nidi è quanto di meglio offre il mercato mondiale quanto ad affidabilità e sicurezza, a largo spettro d’azione, ha un ottimo potere abbattente ed allo stesso tempo un elevato potere residuale, esplica cioè la sua azione nel tempo.


#mosche

Disinfestazione da mosche

Alcune specie di mosche possono entrare nelle abitazioni in gran numero per trascorrervi l’inverno; sono soggette a queste infe stazioni: le case di campagna, ambienti disabitati, le soffitte e i sottotetti con numerose finestre o ampie vetrate. In genere sono infestate sempre le medesime abitazioni e quelle preferite sono quelle situate su alture. Questi ditteri si rifugiano su crepe, fessure, spaccature ed altri luoghi riparati come gli infissi e diventano attive quando la temperatura sale leggermente, a causa del riscaldamento o del sole che batte in giornate particolari, o in ambedue i fenomeni, ed escono dai rifugi nei quali hanno già depositato le uova che si schiudono, diventano adulti e quindi compiono un volo particolarmente noioso, avvicinandosi alle fonti di luce e morendo in poche ore. Gli interventi dovranno essere mirati e verranno usati prodotti abbattenti e residuali che sono quanto di meglio il mercato mondiale offre in questo momento quanto ad affidabilità e sicurezza e sono regolarmente iscritti al Ministero della Sanità.


#blatte

Disinfestazione da blatte

Per meglio inquadrare il problema Vi diamo qualche cenno di biologia ed etologia delle blatte e della loro pericolosità. Nell’ordine dei BLATTOIDEI le specie che vivono con l’uomo sono rappresentate dalla Blattella Germanica, Periplaneta americana e dalla Blatta orientalis, esse a volte provviste di un paio d’ali, in genere non volano e la colonizzazione di nuovi ambienti avviene per trasporto passivo con l’introduzione degli esemplari con mobili, cibi o suppellettili infestate. Le blattelle sono insetti a metamorfosi incompleta. Leuova, racchiuse in una coteca, sono deposte sul suolo dalla Periplaneta am ericana e dalla Blatta orientalis, o incollate con uno speciale mastice dalla Suppella supellectilium, o trasportate fino alla schiusura dalla Blattella germanica che si schiudono alle temperature attuali da 14 a 30 giorni. Le Blatte posseggono apparato boccalemasticatore che permette loro di cibarsi di una larga varietà di materiali. Pur avendo naturali preferenze alimentari, possono causare danni economici diretti, cibandosi di alimenti umani, così come di pelle, peli, carta, colla, ed altri materiali. Danni indiretti possono verificarsi quando le blatte contaminano alimenti, stoviglie, confezioni ed utensili, con escrementi e con il fluido che rigurgitano durante il pasto. Altrettanto importante è la potenzialità delle blat te di diffondere microbi e organismi patogeni. Le blatte possono entrare in contatto con i germi quando camminano o si cibano in luoghi malsani (fogne, discariche, pattumiere, latrine) e trasportarli sul loro corpo o sulle loro zampe. In seguito possono depositarli sul cibo o sugli oggetti casalinghi, causando contaminazioni che portano a intossicazioni alimentari e dissenteria, fino alla trasmissione delle infezioni. Le blatte sono insetti di abitudini notturne che si annidano in qualsiasi fessura o cavità delle abitazioni, prediligendo i locali riscaldati. La tecnica moderna di lotta contro le blatte è orientata nell’irrorazione del preparato insetticida in quelle zone che rappresentano i nascondigli più comuni degli scarafaggi. La distribuzione accurata del prodotto si concilia con l’esigenza di un abbattimento rapido delle blatte, prima cioè che es se possano allontanarsi dal luogo trattato, tenuto conto della loro innata tendenza a compiere spostamenti piuttosto ampi. La disinfestazione viene effettuata con prodotto a formulazione liquida, regolarmente iscritto al Ministero della Sanità, er ogato tramite pompe a pressione, che è quanto di meglio il mercato mondia le offre in questo momento quanto ad affidabilità e sicurezza, a largo spettro d’azione, ha un ottimo potere abbattente ed allo stesso tempo un elevato potere residuale, esplica cioè la sua azione nel tempo o con esche trofiche in gel, prodotto inodoro che può essere utilizzato anche in presenza di contatti elettrici.


#tarme

Disinfestazione da tarme

Le tarme comunemente causa di infestazioni domestiche e commerciali possono essere raggruppate in tre gruppi:
La tignola dei tessuti (Tineola Bisselliella) è considerata la varietà più comune. La sua larva è nuda e fila un poco di seta intorno alle sue provviste di cibo.
La tignola delle pellicce (Tinea pellionella) è meno comune della prima. Questo tipo di tarma è più piccola, e misura tra 0,3 e 0,6 centimetri. È di colore giallo o marrone grigiastro, con macchie marroni più scure sul primo paio di ali, le larve vivono in un involucro fatto con frammenti di seta e tessuti.
La tignola dei tappeti (Trichophaga tapetzella) è un'infestante che vive nelle stesse aree. Essa completa il proprio ciclo vitale in un anno, ma la velocità di sviluppo dipende da temperatura, umidità e disponibilità di cibo. La sua apertura alare è di 14-18 mm. La larva vive in una galleria tortuosa, costruita con frammenti di tappeti e altri tessuti, tenuti insieme da bave seriche.
La larva della tarma è nota per essere un grave infestante. Può trarre il suo nutrimento non solo dai tessuti - in particolare lana e cashmere - ma anche, come la maggior parte dei bruchi, da molte altre fonti. Le tarme si nutrono di tessuti e fibre naturali, hanno infatti la capacità di trasformare la cheratina, proteina presente in capelli, peli e lana, in cibo. Le tarme preferiscono i tessuti con un elevato tasso di umidità, sono particolarmente attratte dai tappeti e dai vestiti che contengono sudore umano e residui di altri liquidi. Sono attratte in questi casi non tanto dal cibo ma dall'umidità. Le larve non bevono acqua, di conseguenza deve contenerne il loro cibo. Dalle uova escono larve, che cominciano a nutrirsi, si impupano e fuoriescono sotto forma di adulti. Gli adulti non mangiano: i maschi adulti cercano le femmine e le femmine adulte cercano posti dove deporre le uova. Una volta terminata la riproduzione, muoiono. Contrariamente a quello che comunemente si crede, le tarme adulte non mangiano né causano danni a vestiti o tessuti. Sono le larve le uniche responsabili di questo, poiché passano la loro vita a mangiare e alla ricerca di cibo. Sia adulti che larve preferiscono luoghi scarsamente illuminati, mentre le altre farfalle sono attratte dalla luce. Le tarme preferiscono aree buie o in penombra. Se le larve vengono a trovarsi in luoghi illuminati, cercheranno di spostarsi sotto i mobili o i tappeti. I tappeti tessuti a mano sono tra i loro rifugi preferiti, per la facilità con cui possono nascondersi nella loro parte inferiore, e da lì cominciare a nutrirsi dei tessuti. Si infilano anche nei battiscopa ai bordi delle stanze in cerca di aree buie dove poter trovare cibo. Preferiscono ambienti umidi, ma anche in condizioni di scarsa umidità riescono a completare il loro sviluppo, seppur più lentamente. Queste specie di tarme sono piccole falene i cui adulti crescono fino a 2 cm. Le loro uova sono piccole, in genere lunghe meno di 1 mm e scarsamente visibili. Una femmina può deporre centinaia di uova nella sua vita; le uova vengono deposte in luoghi attentamente scelti per le migliori possibilità di sopravvivenza. Le uova sono attaccate con una sostanza simile alla colla e possono essere piuttosto difficili da rimuovere. Dopo la schiusa delle uova, le larve cercano immediatamente cibo. Le larve possono mangiare il cibo necessario in meno di due mesi, ma se le condizioni ambientali non sono favorevoli, si ciberanno ad intermittenza per un tempo più lungo, fino a due anni. Ogni larva si tesse un bozzolo in cui si trasforma in un adulto. Le larve rimangono in questi bozzoli tra uno e due mesi, poi escono come adulti, pronte ad accoppiarsi e a deporre le uova.
GARANZIA 100% ENTRO TRE ANNI DALL’INTERVENTO


#tarli

Disinfestazione da tarli senza pesticidi

Il problema non è di facile soluzione, dato che i coleotteri xilofagi e le tarme, hanno larve il cui sviluppo può durare per molti mesi ed anche anni. Per ciò che concerne i tarli, l’insetto adulto, dopo la metamorfosi, esce all’esterno dal foro visibile sulle travi detto “foro di sfarfallamento”, si accoppia, depone le uova nel legno e dopo un periodo di vita molto breve come adulto, muore. La forma, la dimensione del foro scavato sul legno, il tipo di segatura che ne fuoriesce sono elementi di identificazione dei parassiti. I danni, sui mobili, parquet, infissi, ecc, sono principalmente causati dall’Anobium punctatum (lungo da 4 a 6 mm bruno scuro), che danneggia i legni stagionati senza corteccia compreso il compensato. Sono rari gli attacchi ai legni stagionati per meno di 20 anni. Il suo attacco in genere non va in profondità e non danneggia la stabilità delle strutture. La “segatura” che esce dai buchi di 1,5 – 2 millimetri di diametro, consiste in “pellets” cilindriche a forma di sigaro composte di piccoli frammenti di legno cementati tra loro. Gli adulti, che volano, compaiono in primavera; le femmine depongono 20-40 uova; le larve si accrescono nel legno in diverso tempo a seconda delle condizioni ambientali. Più è bassa l’umidità e la temperatura, maggiore è il tempo di sviluppo. Condizioni ideali di sviluppo sono: umidità relativa 80-90 % e temperaura elevata. Oltre a questa specie, i danni, possono essere causati anche dall’Hylotrupes Bajulus. Assai frequente anche detto capricorno delle case od orologio della morte per il ticchettio prodotto dagli adulti. Più grande della specie precedente (17-25 millimetri), è di colore da bruno-nero a bruno-giallastro e produce dei fori di sfarfallamento ovali di larghezza 4-5 millimetri di diametro; si sviluppa di preferenza nel legno di conifere e intaccando principalmente l’alburno. Gli escrementi sono voluminosi ed ovali. Le larve possono impiegare fino a 10 anni per completare il loro sviluppo, che tuttavia in condizioni favorevoli, può completarsi anche in un anno. L’attacco di questo insetto è profondo e può compromettere la stabilità della strutture lignee. L’intervento, diverso a seconda del tipo di elemento da trattare, può essere eseguito senza alcun impiego di pesticidi. Per il trattamento di pavimenti, tavole, trave, elementi portanti delle abitazioni viene utilizzata un’ apparecchiatura a microonde, mentre per la disinfestazione da tarli dei mobili, cornici, tappeti, ecc verrà utilizzato il metodo dell’anossia.
GARANZIA 100% ENTRO TRE ANNI DALL’INTERVENTO


#pescioliniargento

Disinfestazione da pesciolini d'argento

Questi insetti primitivi dell’ordine dei Tysanaura, già presenti sulla terra oltre 300 milioni di anni fa, possono essere considerati dei fossili viventi. Alcune specie poco differenti dai loro antenati, si sono ben adattate alle condizioni climatiche delle abitazioni dell’uomo. I Tisanuri sono insetti a metamorfosi incompleta, lunghi, appiattiti, con il corpo coperto di scaglie: possono richiamare la forma di un pesciolino da cui il nome. Essi hanno tre lunghe appendici alla fine del corpo; durante la loro lunghissima vita, continuano a mutare anche dopo essere diventati adulti. Sono insetti notturni, che possono colonizzare ogni ambiente domestico specie se relativamente umido. Generalmente si rinvengono nei lavelli o nelle vasche da bagno, ove cadono e in cui rimangono imprigionati, poiché non sono capaci di risalire lungo le superfici lisce e smaltate. Mangiano ogni sorta di cibo e come le termiti, grazie alla presenza di microrganismi nel loro intestino, sono capaci di digerire la cellulosa. Preferiscono sostanze amidacee e sono attratti dalla colla della carta da parati e dalle rilegature dei libri a cui possono causare gravi danni; possono attaccare anche stoffe e pellami e mangiare le spoglie di individui della stessa specie. Contrariamente a quanto si crede non escono dai tubi dei servizi igienici, ma vengono introdotti nelle case con oggetti vari infestati (carta, cibi, ecc.). Il loro numero aumenta lentamente; ad esempio la specie domestica Lepisma saccarina, lunga 7-11 millimetri, ricoperta di scag lie argentee, depone da 1 a 3 uova al giorno e l’insetto che da queste si schiude, simile all’adulto, ma più piccolo, muta ben 50 volte prima di divenire a sua volta adulto ed impiega per questa trasformazione tre-quattro mesi (in condizio ni sfavorevoli anche due-tre anni); in seguito continua a crescere per oltre 3 anni mutando ogni 2-3 settimane. L’intervento verrà quindi eseguito mediante pompe a pressione che spruzzano un prodotto abbattente e nello stesso tempo residua le in tutti i punti dove si può nascondere. Importante è ridurre l’umidità degli ambienti.


#pulci

Disinfestazione da pulci

Il problema non è di facile soluzione, dato che i coleotteri xilofagi e le tarme, hanno larve il cui sviluppo può durare per molti mesi ed anche anni. Per ciò che concerne i tarli, l’insetto adulto, dopo la metamorfosi, esce all’esterno dal foro visibile sulle travi detto “foro di sfarfallamento”, si accoppia, depone le uova nel legno e dopo un periodo di vita molto breve come adulto, muore. La forma, la dimensione del foro scavato sul legno, il tipo di segatura che ne fuoriesce sono elementi di identificazione dei parassiti. I danni, sui mobili, parquet, infissi, ecc, sono principalmente causati dall’Anobium punctatum (lungo da 4 a 6 mm bruno scuro), che danneggia i legni stagionati senza corteccia compreso il compensato. Sono rari gli attacchi ai legni stagionati per meno di 20 anni. Il suo attacco in genere non va in profondità e non danneggia la stabilità delle strutture. La “segatura” che esce dai buchi di 1,5 – 2 millimetri di diametro, consiste in “pellets” cilindriche a forma di sigaro composte di piccoli frammenti di legno cementati tra loro. Gli adulti, che volano, compaiono in primavera; le femmine depongono 20-40 uova; le larve si accrescono nel legno in diverso tempo a seconda delle condizioni ambientali. Più è bassa l’umidità e la temperatura, maggiore è il tempo di sviluppo. Condizioni ideali di sviluppo sono: umidità relativa 80-90 % e temperaura elevata. Oltre a questa specie, i danni, possono essere causati anche dall’Hylotrupes Bajulus. Assai frequente anche detto capricorno delle case od orologio della morte per il ticchettio prodotto dagli adulti. Più grande della specie precedente (17-25 millimetri), è di colore da bruno-nero a bruno-giallastro e produce dei fori di sfarfallamento ovali di larghezza 4-5 millimetri di diametro; si sviluppa di preferenza nel legno di conifere e intaccando principalmente l’alburno. Gli escrementi sono voluminosi ed ovali. Le larve possono impiegare fino a 10 anni per completare il loro sviluppo, che tuttavia in condizioni favorevoli, può completarsi anche in un anno. L’attacco di questo insetto è profondo e può compromettere la stabilità della strutture lignee. L’intervento, diverso a seconda del tipo di elemento da trattare, può essere eseguito senza alcun impiego di pesticidi. Per il trattamento di pavimenti, tavole, trave, elementi portanti delle abitazioni viene utilizzata un’ apparecchiatura a microonde, mentre per la disinfestazione da tarli dei mobili, cornici, tappeti, ecc verrà utilizzato il metodo dell’anossia.


#zecche

Disinfestazione da zecche

Le zecche sono artropodi adattati alla vita parassitaria. Si comportano pertanto da parassiti esterni di mammiferi, uccelli e rettili e da questi ricavano pungendo e succhiando, il sangue necessario al loro sviluppo. Le zecche si suddividono in due gruppi ben distinti: gli Ixodidi (zecche a corpo duro) e gli Argasidi (zecche a corpo molle). Entrambi i gruppi sono importanti vettori di agenti patogeni (virus, batteri, rickettsie, protozoi) pericolosi per l’uomo ed altri animali. Una delle malattie più note trasmesse dalle zecche è la malattia di Lyme. La zecca dura, dopo la schiusa dell’uovo attraversa tre fasi: larva neonata dotata di tre paia di zampe, ninfa dotata di quattro paia di zampe, adulto dotato di quattro paia di zampe. Per passare da un ciclo al successivo la zecca assume un solo pasto di sangue. Le uova sono deposte, un’unica volta, dalla femmina matura. Dopo la deposizione delle uova la femmina muore. L’assunzione del sangue dall’ospite avviene molto lentamente, infatti le zecche dure possono rimanere attaccate allo stesso animale per giorni o per settimane, in funzione della specie di zecca e del tipo di ospite. Una caratteristica particolare delle zecche è la capacità di sopravvivere per alcuni mesi senza alimentarsi se si trova in un ambiente con condizioni favorevoli. Le zecche compiono il proprio ciclo in un periodo di tempo variabile da meno di un anno nelle aree tropicali a oltre tre anni nei climi freddi. Le zecche dure per raggiungere l’animale ospite si arrampicano sulla vegetazione e qui attendono il momento di farsi cadere sull’ospite. L’arrivo dell’ospite è riconosciuto grazie alla capacità di ricevere alcuni segnali dall’ambiente: emissione di anidride carbonica, calore e trasmissione di vibrazioni. L’apparato boccale della zecca è strutturato per poter forare l’epidermide ed agganciare il corpo della zecca alla pelle dell’ospite. Il rostro è dotato di uncini rivolti all’indietro e pertanto la zecca non deve essere strappata a forza dall’ospite per non causare la rottura del rostro sotto l’epidermide e il conseguente possibile sviluppo di infezioni. Le principali differenze tra le zecche dure e quelle molli si osservano per via del differente sviluppo: le zecche molli, infatti, si sviluppano attraverso numerosi stadi ninfali attraversando quali si avvicinano sempre di più alla forma dell’adulto. Durante ciascuno stadio di sviluppo le zecche molli assumono più volte il loro pasto di sangue e le femmine mature sono in grado di deporre le uova più volte durante la loro vita. Il ciclo di sviluppo delle zecche molli è solitamente più lungo di quello delle zecche dure e può durare svariati anni. Non è ancora compreso il meccanismo tramite cui le zecche molli possono sopravvivere svariati anni senza assumere il pasto di sangue.


#scorpioni

Disinfestazione da scorpioni

Gli scorpioni sono aracnidi ormai diffusi anche in ambienti civili e domestici, che possono infestare le case di campagna, i cortili e i giardini. Sono animali solitari, non aggressivi, con abitudini notturne, che si cibano di ragni e di piccoli insetti (formiche e scarafaggi); in Italia sono presenti tre o quattro specie , di piccole dimensioni (massimo 5 centimetri) e praticamente indistinguibili tra loro ad un occhio non esperto. Gli scorpioni amano le fessure, gli anfratti, i cumuli di materia organica (foglie e legname) e generalmente i luoghi umidi, caldi e bui vicino alle fonti d'acqua. Nonostante l'aspetto decisamente minaccioso, le specie europee non sono mortali, ma la loro puntura è molto dolorosa e può causare reazioni allergiche; per questo motivo, è consigliabile evitare la loro presenza in casa, mentre è difficilmente controllabile l'infestazione esterna. Occorre tenere presente che gli scorpioni sono animali benefici per l'ambiente, perché eliminano scarafaggi ed altri insetti infestanti. Gli scorpioni sono animali molto attivi di notte, durante la quale vagano cercando fonti di acqua e cibo, ogni fessura o anfratto nei muri o in corrispondenza di prese elettriche, tubi dell'acqua o altro può essere un perfetto nascondiglio per gli scorpioni.


#formiche

Disinfestazione da formiche

Le formiche appartengono alla vasta famiglia delle Formicidae degli inestti Imenotteri (dotati di ali); sono riconosciuti almeno 12.000 specie, classificate in circa 300 generi e 21 sottofamiglie. Insieme alle api ed alle termiti, vengono definite anche insetti eusociali, poichè vivono in vere e proprie società collaborando sinergicamente fra loro. Le società o colonie di formiche possono contare fino a migliaia di componenti i quali hanno tutti dei ruoli ben definiti e funzionali svolgendo compiti differenti (che possono cambiare a seconda della specie). Si suddividono principalmente tra gruppi di elementi simili fra loro per età, per forma corporea e per 'mansione' è definiti caste, che viene più semplicemente suddivisi in: regine, maschi ed operaie. Le regine sono femmine fertili, in grado di deporre le uova, molto più grandi delle operaie sterili, che in alcune specie possono raggiungere i 6 cm.. Dotate inizialmente di ali che dopo 'il volo nuziale' per l'accoppiamento cadono, vanno successivamente alla ricerca di un posto sicuro dove deporre le uova fecondate e stabilire la nuova colonia (generalmente prediligono il legno o il terreno dove scavare le gallerie per il nido). I maschi sono fertili, anch'essi alati come le regine, ma muoiono subito dopo l'accoppiamento. Infine le operaie presentano organi riproduttori atrofizzati; possono variare nella dimensione e nelle fattezze, i soldati per esempio hanno mandibole più sviluppate, e si occupano principalmente della raccolta del cibo, all'ampliamento del nido e via dicendo. Tutte le formiche comunicano tra di loro tramite feromoni, segnali chimici molto più sviluppati rispetto ad altri insetti. Come altri insetti sentono gli odori con le antenne, sottili e mobili, che forniscono informazioni sull’intensità e sulla direzione dei profumi. In questo modo possono comunicare agli altri insetti che sopraggiungono la direzione da seguire. I feromoni sono anche mescolati al cibo e scambiati tra le formiche tramite il sistema della trofallassi, che implica un trasferimento di informazioni all’interno della colonia. Svolgono un ruolo importante anche nella determinazione della regina, infatti, quando quest’ultima smette di produrre un feromone specifico, le formiche operaie cominciano ad allevare nuove regine.


#cimici

Disinfestazione da cimici dei letti

La cimice dei letti (Cimex lectularius) appartiene alla famiglia delle Cimici piatte ed è un parassita ematofago, ovvero si nutre prevalentemente di sangue, e predilige gli umani come fonte di nutrimento. Nel caso in cui l'uomo non sia disponibile, oppure in casi di infestazioni di cimici particolarmente rilevanti, le cimici da letto possono attaccare anche cani gatti ed animali domestici. La cimice dei letti presenta dimensioni piuttosto ridotte e non supera i 6-8 mm di lunghezza allo stadio adulto, ed ha un comportamente fortemente lucifugo, tende cioè a rintanarsi in luoghi poco illuminati. Il corpo della cimice è di forma rotonda e risulta estremamente appiattito se a digiuno, rigonfio al temine del pasto, proprio come le zecche. Le cimici sono dotate di sei zampe e di una buona mobilità che permettono agli esemplari di annidarsi nel letto e nel materasso e negli oggetti più prossimi come comodini, battiscopa, e di uscire solo al momento del pasto che solitamente avviene di notte mentre le vittime dormono. La colorazione della cimice dei letti varia dal bruno rossiccio, quando gli esemplari sono a digiuno, fino al nero quando sono sazi di sangue. Le uova sono di colore bianco perlaceo, lunghe circa 1 mm, e vengono deposte in posizioni nascoste e difficilmente raggiungibili. La cimice deve nutrirsi circa ogni 4 giorni e per farlo utilizza il rostro, una sorta di vera e propria cannuccia attraverso la quale, perforando gli strati superficiali dell'epidermide, inietta una sostanza anticoagulante con effetto anestetizzante. Raggiunta una fonte di sangue la cimice dei letti inizia il vero e proprio processo di nutrimento che, normalmente dura dai tre ai sette minuti. Terminata questa fase, solitamente, è possibile notare la reazione della pelle che varia da persona a persona: nel caso di persone sensibili o allergiche, le punture possono portare ad estese infiammazioni della pelle o, nei casi più gravi, a disturbi dello stato generale quali anafilassi o asma. Inoltre, le cimici dei letti possono, inoltre, essere vettori di importanti agenti patogeni di vario tipo in base alla provenienza degli esemplari, alle precedenti vittime ed altri fattori. Poichè è particolarmente difficile accorgersi della presenza o della puntura delle cimici del letto, la maggior parte delle volte le punture delle cimici sono spesso attribuite ad insetti di tipo del tutto diverso o ad intolleranze alimentari. In tutti quei casi in cui l'infestazione è all'interno di alberghi o ostelli possono trascorrere anche molti mesi prima che si abbia il sentore di un possibile problema in corso. Gli unici segnali che possono tradire la loro presenza, sono piccole macchie ematiche sulla biancheria o sulle lenzuola, composte dai loro escrementi, concentrate nei punti di maggior infestazione.